
Nel 2016 ho avuto l’opportunità di vivere un esperienza unica: un viaggio in Kenya, un paese che mi ha sorpreso per la sua straordinaria bellezza naturale, la cultura ricca e la cordialità del suo popolo.
L’ARRIVO E IL PRIMO IMPATTO
Appena arriva a Nairobi, sono stata subito colpita dal mix di modernità e tradizione che caratterizza la capitale. Grattacieli si alternavano a mercati colorati, dove i venditori locali esponevano artigianato e prodotti tipici. Mi sono sentita subito accolta, grazie ai sorrisi caldi della gente.
IL FASCINO DELLA NATURA
Uno dei momenti piu emozionanti del viaggio è stato il safari allo Tsavo est. Vedere da vicino leoni, elefanti e giraffe nel loro habitat è stata un’esperienza che non dimenticherò mai. Ogni alba e tramonto in quella savana mi ha fatto sentire parte di qualcosa di piu grande. La vastità del paesaggio e la tranquillità della natura mi hanno dato un senso di pace interiore.
Non da meno le acque cristalline dell’Oceano Indiano e le spiagge bianche sembravano uscite da una cartolina. Qui puoi praticare snorkeling e rimanere incantato dalla varietà di pesci colorati.
L’INCONTRO CON LA CULTURA MASAI
Un altro aspetto indimenticabile del viaggio è stato l’incontro con i Masai, una delle tribù piu conosciute in Africa. Ho avuto l’opportunità di visitare un villaggio Masai, scoprendo le loro tradizioni e il loro stile di vita. Le danze, i canti e la loro ospitalità mi hanno fatto sentire profondamente connessa a una cultura millenaria.
I BEACH BOYS
Sono giovani locali che lavorano lungo le spiagge, soprattutto nelle zone turistiche del paese. Questi giovani offrono una varietà di servizi ai turisti, come organizzare gite, vendere souvenir, proporre attività acquatiche o fare guide locali. Noi abbiamo conosciuto Giacomo (cosi diceva di chiamarsi) il secondo giorno che eravamo li, ed è stato con noi per tutto il resto della vacanza; ci ha raccontato della sua famiglia, di come viveva, di cosa faceva, ed è stato bello passare il tempo con lui.
CONCLUSIONE
Il Kenya mi ha insegnato tanto, soprattutto l’importanza di vivere il momento presente e di apprezzare la semplicità della vita. Ho imparato che la felicità può essere trovata nei piccoli gesti quotidiani e nella bellezza della natura. Il Kenya non è solo una destinazione, è un esperienza che cambia il modo di vedere il mondo. Abbiamo scoperto cosa veramente sia il “mal d’africa”. Immaginate un luogo in cui il cielo non vi sovrasta, vi attraversa; l’aria non si respira, si assapora, il tempo scorre, non corre; ed il sistema nervoso si sistema, non si innervosisce. Un luogo dove la gente non ti incrocia, ti saluta, dove tutto è vero, anche le cose spiacevoli, perché tutto è vita. Il mal d’Africa è uno stato dell’anima, prima ancora che uno stato mentale. E’ qualcosa che pulsa nello stomaco. Ecco forse il mal d’Africa è proprio questo: ti viene quando sei costretto ad andare via da un luogo dove ti sei sentito parte integrante di una terra che non è la “tua” terra, ma la terra dell’umanità intera, una terra che ti abbraccia e ti integra.
#Jambo

Martina
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