Sono partita dallo smonto notte. Di quelle notti che ti sfiancano e ti svuotano, ma che a volte sanno anche dare il via a qualcosa di bello.
Avevo bisogno di staccare, di silenzio, di bellezza. E così, insieme a una mia amica, ci siamo regalate un fine settimana lento, senza orari né aspettative. Destinazione: San Quirico d’Orcia.
Il viaggio verso la Val d’Orcia è stato un lento riavvicinamento a me stessa. La stanchezza mi pesava addosso, ma la luce del paesaggio , quella luce morbida e dorata che qui sembra filtrata da un sogno , iniziava già a lenire tutto.
Colline dolci, cipressi allineati come sentinelle e quell’aria che profuma di erbe, terra e vento buono.

Appena arrivate a San Quirico abbiamo lasciato l’auto e ci siamo messe a camminare senza fretta. Avevamo bisogno di rallentare, e qui è quasi impossibile non farlo. I vicoli in pietra, i silenzi pieni, le case che sembrano raccontarti qualcosa se sai ascoltare.
Abbiamo passato la giornata tra risate leggere, chiacchiere interrotte solo dalla voglia di goderci il momento, un caffè gustato con calma in piazza, una visita alla Collegiata con i suoi portali scolpiti…
E poi ci siamo spinte appena fuori, tra le strade bianche immerse nelle colline, per vedere il punto in cui è stata girata una delle scene più iconiche del Gladiatore. C’era un silenzio irreale, interrotto solo dal vento tra i cipressi. Quei paesaggi, già struggenti al naturale, lì sembrano toccare un altro livello di profondità.

E poi la meraviglia della Cappella della Madonna di Vitaleta, piccola, perfetta, incorniciata tra i campi dorati. Una visione che sembra uscita da un dipinto, da un sogno, da un altro tempo.
La sera è arrivata con un tramonto che sembrava dipinto a mano. E con essa, una cena semplice ma autentica, fatta di sapori veri: pici al ragù, un bicchiere di rosso della zona e quella sensazione di gratitudine che ti prende quando capisci che, anche se solo per un attimo, sei nel posto giusto, con la persona giusta.

Non so se è stata la stanchezza dopo la notte, la bellezza struggente di questa terra, o quel bisogno profondo di condivisione e silenzio, ma San Quirico ci ha fatto bene.
Ci ha ricordato che a volte basta poco: un fine settimana, un luogo che sa accoglierti, e qualcuno con cui poter semplicemente essere.
Ci tornerò, ne sono certa. Ma per ora mi porto a casa questa piccola pausa dal mondo, che profuma di Toscana, amicizia e pace.

Martina
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